La Rivista Culturale

mercoledì 24 agosto 2011

aspettando la vacanza futura... rievoco l'Istria con la mia scrittura.. perché vorrei già tornare a Premantura!

Un market e due vie che si incrociano. Lampioni accesi a spegnere le stelle che invece si vorrebbero ammirare. I grilli nascosti a cantare e l'abbaio incessante dei cani. Questa è Vinkuran, in un giorno qualsiasi d'estate.
Poi però ci siamo (stati) anche noi.
A percorrere quelle due vie cercando stelle cadenti in un cielo dello stesso colore del mare dove non si tocca. Lamentandoci degli insetti  e ingaggiando vere e proprie lotte anti-zanzare malefiche che si intrufolavano nella nostra "casa del mare".
Sembrava sempre festa, con tutte quelle luci accese, gli asciugamani stesi sui balconi a colorare il bianco dell'appartamento Jelena, le voci alte di tutti gli "zii" della piccola Giorgina, risate che si trasformavano in grida di gioia per la squadra che vinceva a Tabù alternate a grida di disperazione e imprecazione durante le interminabili partite al Due.
"Parli come pingu!" e giù a ridere ancora, canticchiando la canzone dell'indiano e del cowboy Arturo.
Un vero e proprio diario di bordo non c'è stato, ma mi piace ricordare in un piccolo spazio ancora fresco e al sapore di quel po' di salsedine che mi sono portata a casa, tutto il bello che abbiamo vissuto in quindici giorni istriani.
Perché il tempo delle vacanze è una molla che si arrotola nella spensieratezza per poi distendersi quando il mare non c'è più.
Inutile soffermarsi sull'entusiasmo pre-partenza, dopo varie prove valigie e lunghi saluti a chi restava a casa, messi in viaggio da un temporale che ci ha accompagnati per molti km di autostrada lasciando finalmente il posto alla notte di nuvole che si diradavano mentre attraversavamo gli ultimi tratti di Italia. Superando abilmente la dogana slovena grazie alle dettagliatissime istruzioni raggiungiamo dopo quasi 8 ore Pula, cittadina che si presenta ancora deserta nel momento del nostro arrivo.
Le pance brontolano, ma consapevoli delle strane abitudini croate riguardo alla colazione, temiamo di non poter soddisfare la nostra fame con un bel cappuccio & brioches.. e invece, il proprietario del bar a cui decidiamo di appellarci corre a rifornirsi di brioches giganti in non si sa quale panificio vicino, tornando con vassoi carichi di cibarie per tutti (il poveretto era un vecchino tremolante e magrissimo, una specie di anteprima del Frigerio tra qualche anno...)
Assonnati ma rifocillati, facciamo quindi rotta per Vinkuran, a pochi minuti da lì. Eccoci finalmente nel cuore pulsante della vita del nostro paesello, ovvero il parco giochi, dal momento che la desolazione vige  sovrana ovunque. Dopo varie ricerche riusciamo a trovare i nostri appartamenti e le padrone di casa molto ospitali ci offrono pure del succo (che ahimè non riscuote affatto successo a causa del suo improbabile colore giallo fluorescente... a quanto pare ha apprezzato solo la Giorgia.)
Sistemati nelle rispettive camere/cucine/soggiorni corriamo a cambiare le Krugne (così soprannominate da Ste) e carichi di materassini a prova di sasso, ci accampiamo nella prima delle numerose spiagge del nostro soggiorno.
Dopodiché è un susseguirsi di giornate piene di bagni in un mare roccioso e pieno di ricci e pesci, alla scoperta di isolotti abitati da mucche e tori nel bel mezzo dell'Adriatico, pagaiando su un kayak che se ne andava per i fatti suoi e pedalando su pedalò per ricercare spiagge isolate.. Nel frattempo però non tutto va come previsto perché una delle tappe del nostro viaggio non viene raggiunta per una serie di sfortunati eventi.. e così niente parchi di Plitvice, niente orsi nè laghi dall'acqua blu.. In compenso trascorriamo qualche ora all'autogrill in attesa dell'omino dell'assistenza che più che sputare saliva nel motore della Opel di Kappa non ha fatto.. in compenso ci siamo tirati avanti con lo scopo della vacanza, ovvero la coreografia della hit dell'estate croata.. "Danza con Giuso!".. Prima o poi gireremo anche il fantomatico video..
Le ore diurne volavano via tra la ricerca di una caletta nuova nel parco di Premantura e le interminabili spese ai supermercati, divertendoci a giocare a una "pallanuoto fai da te" e trattenendo il fiato mentre i nostri coraggiosi uomini si lanciavano da scogliere di 12 metri (alias 3 metriBusna)..
Finché io e Gary, sulla scia di un gioco proposto dalla Ste, passiamo metà vacanza a parlarci in rime che finiscono in "-ura", a partire dalla ormai celeberrima "voglio andare a Premantura a comprare la verdura"..
Il secondo sabato Marty e Teto ci salutano per raggiungere l'isola di Pag, e così Bu non può prendersi la rivincita alle "lotte del buongiorno" in cui finiva (quasi) sempre con l'essere schienato dal suo avversario Teto.. Via una coppia e ne arriva subito un'altra..Dani e Cri, che come accoglienza ricevono un raggelante silenzio per non aver portato in salvo l'antico vaso... niente spesa e quindi niente Montenegro.. a loro cediamo la suite del piano di sopra per trasferirci nel nuovo alloggio che adibiamo a bazar.. il nostro divano letto verrà poi monopolizzato dalla Giorgia che nel frattempo si è innamorata dei granchi raffigurati in un quadro nella nostra "zona notte" (non riesco proprio a chiamarla camera...) e della bici che la sua zia più atletica (che ovviamente sarei io..) le ha insegnato a fare.. Mentre la povera Mamma Oby deve badare ai capricci del bimbo Luca del don Orione..
Ma non ho ancora rievocato le nostre ore buie... diciamo che la serata tipo inizia dopo cena, ovvero verso le 22.30/23... con la Giorgina più arzilla di tutti quanti, gli uomini pronti e armati di Jagermeister posizionano i carriarmati sul tabellone di Risiko mentre noi donzelle ci dedichiamo allo smaltamento unghie (dopo la classica gita ai cassonetti delle due netturbine, Sò&me) ..in alternativa la Ste propone una serie di giochi che riscuotono notevole successo, in particolare "il terzo uomo", in cui gli elementi fondamentale sono i dadi, il numero 3 e soprattutto l'alcol.. e le discussioni che seguono una partita di Scruples o le clessidre che segnano il tempo per le parole da indovinare a Tabù... fino a interromperci tutti su una domanda come dire.. fuori luogo.. che diventerà l'emblema della vacanza...
"ma dove m..... . ....?!?!?"
Ma ci sono anche le uscite a Pula e finalmente, Rovigno.. cittadina decisamente caratteristica, una specie di piccola Venezia piena di vita e viuzze che si arrampicano su fino alla chiesa.. e i piedi di noi donnine piangono.. ma finalmente vediamo qualcosa di diverso dal nostro terrazzo pieno di bottiglie e cookies..
Nel giorno di Ferragosto ci siamo dati a un'escursione in barca, guidati da un taxi boat il cui conducente si è dimostrato subito molto simpatico definendoci "Italiani..Lampedusa! ahahah" forse giusto perché eravamo carichi come dei profughi mentre sbarcavamo sull'isoletta di Levan.. che, a parte la misera strisciolina di sabbia, e il calcio balilla umano, non era un granché.. però posso dire di aver circumnavigato un'isola a nuoto, dato che io e il mio moroso ci siamo lanciati nell'impresa.. (la vera difficoltà consisteva nel non essere punti dai millemila ricci di mare che albergavano sulle rocce a filo d'acqua..)
... questo il resoconto molto stringato di 15 giorni istriani, ora non ci resta che finire gli ultimi kg di pasta avanzata e ultimare le decorazioni del mio cappello che pian piano si riempirà di conchiglie.. (per la prossima estate sarà pronto..).. e soprattutto scambiare le foto per riguardarci in quei giorni spensierati, mentre l'abbronzatura a poco a poco se ne va nonostante il caldo di questo agosto non ci abbandoni ancora..

e per finire, le perle della vacanza..

"Io non ci sto a questo gioco al massacro!"
"calma...!Stai calma...!"
"ma dove minchia è....?!?!"
"Una macchina rossa!!!" (seguita da botte e pizzicotti al malcapitato di turno da parte mia e della Stefy..)
giocando a Tabù..turno dell'Ale..definizione.."il salto della..." Gariboldi:"Asta!" -.-
sempre Tabù.."...mmh..lo è Kappa!"...silenzio..insulti..insulti..alla fine era "genio"..
"Parli come pingu!"
"Puerile" e "Serendipità"
"Combattiamo la cellulite!!!" (Bu e Giorgina che prendono a bottigliate le gambe di noi donne..)


Pula,tramonto