Su quanto io sia infantile.
Ne ho bisogno, sei il mio promemoria in carne e ossa, sei la persona che mi regge lo specchio.
È grazie a te se riesco a migliorare il peggio che ho.
Ma come faccio a parlare, se mi manca l'aria.
Taccio, inerme.
Aspetto la parola giusta, la frase a mia discolpa. Che però, non arriva. Vorrei riavvolgere il tempo di pochi minuti, controllare una reazione, cambiarmi il carattere. Con una magia. Come non può accadere, nella realtà. Perché questa è fatta da scelte concrete, attimi che ti passano tra le mani e devi essere tu veloce a serrare i pugni per intrappolare le manciate di secondi. Per non pentirti poi, per non aver bisogno di correre a cercare la parola giusta, la frase a tua discolpa.
E mi sento colpevole, per il non sapermi controllare. Per le emozioni che mi sorprendono con la loro puntualità inaspettata, e mi scaraventano secondo la loro corrente. Non sono brava a nuotare in questo mare, non sono abile a improvvisare, a mettere punti fermi, boe per stare a galla.
E, appesantita, sprofondo.
Poi quel lampo ti è sparito.
E sei andato via, insieme a quel po' di delusione che accompagna sempre la fine di un litigio.
E ora che mi è rimasto solo l'eco delle tue parole, cosa me ne faccio di tutto quest'ossigeno che mi entra dentro, se non posso più sentirmi soffocare davanti a te?
[...]
La fantasia può portare male se non si conosce bene come domarla,
ma costa poco, val quel che vale, e nessuno ti può più impedire di adoperarla;
io, se Dio vuole, non son tuo padre, non ho nemmeno le palle quadre,
tu hai la fantasia delle idee contorte, vai con la mente e le gambe corte,
poi avrai sempre il momento giusto per sistemarla:
le vie del mondo ti sono aperte, tanto hai le spalle sempre coperte
ed avrai sempre le scuse buone per rifiutarla!
Per rifiutare sei stata un genio, sprecando il tempo a rifiutare me,
ma non c'è un alibi, non c'è un rimedio, se guardo bene no, non c'è un perchè;
nata di marzo, nata balzana, casta che sogna d' esser puttana,
quando sei dentro vuoi esser fuori cercando sempre i passati amori
ed hai annullato tutti fuori che te,
ma io qui ti inchiodo a quei tuoi pensieri, quei quattro stracci in cui hai buttato l' ieri,
persa a cercar per sempre quello che non c'è,
io qui ti inchiodo a quei tuoi pensieri, quei quattro stracci in cui hai buttato l' ieri
persa a cercar per sempre quello che non c'è,
io qui ti inchiodo a quei tuoi pensieri, quei quattro stracci in cui hai buttato l' ieri
persa a cercar per sempre quello che non c'è...
ma costa poco, val quel che vale, e nessuno ti può più impedire di adoperarla;
io, se Dio vuole, non son tuo padre, non ho nemmeno le palle quadre,
tu hai la fantasia delle idee contorte, vai con la mente e le gambe corte,
poi avrai sempre il momento giusto per sistemarla:
le vie del mondo ti sono aperte, tanto hai le spalle sempre coperte
ed avrai sempre le scuse buone per rifiutarla!
Per rifiutare sei stata un genio, sprecando il tempo a rifiutare me,
ma non c'è un alibi, non c'è un rimedio, se guardo bene no, non c'è un perchè;
nata di marzo, nata balzana, casta che sogna d' esser puttana,
quando sei dentro vuoi esser fuori cercando sempre i passati amori
ed hai annullato tutti fuori che te,
ma io qui ti inchiodo a quei tuoi pensieri, quei quattro stracci in cui hai buttato l' ieri,
persa a cercar per sempre quello che non c'è,
io qui ti inchiodo a quei tuoi pensieri, quei quattro stracci in cui hai buttato l' ieri
persa a cercar per sempre quello che non c'è,
io qui ti inchiodo a quei tuoi pensieri, quei quattro stracci in cui hai buttato l' ieri
persa a cercar per sempre quello che non c'è...
[Quattro stracci_F. Guccini]
the pride_William John
“Chiunque può arrabbiarsi, questo è facile.
Ma arrabbiarsi con la persona giusta, e nel grado giusto, e al momento giusto, e per lo scopo giusto, e nel modo giusto:
questo non è nelle possibilità di chiunque e non è facile”. Aristotele