La Rivista Culturale

domenica 14 ottobre 2012

La chiamavano Felicità.



Un aperitivo casalingo, condito con chiacchiere, sorrisi e una piadina-fai-da-te,
Che, ovviamente, divido a metà.
Lo scoppiettio leggero delle bollicine di Verduzzo che scende giù nella gola, dopo un cin-cin al futuro pieno        di bei sogni formato extra-large, perché moltiplicati per due.
L'anulare della mano destra, dal 16 settembre 2012.
Il letto disfatto.
I baci inattesi, sempre auspicati.
Foglietti per me, con quel po' di te.
I viaggi passati, quelli futuri. Il presente, in sosta, comunque insieme.
Una felpa larga che mi scalda più delle altre, e so io il perché.
La Buonanotte e il buongiorno. Scritti, letti, e che vogliono trasformarsi al più presto in parole pronunciate dal vivo, l'attimo prima di addormentarsi e quello subito dopo il risveglio.
Condividere tutte le giornate, da quelle zoppicanti a quelle in cui la terra sotto i piedi nemmeno la si avverte più, per la dolce spensieratezza.
La certezza di tutto quello che sei e che sei con me.

e potremmo davvero essere noi, i due protagonisti di Cupid.


...ti respiro e ti trattengo per averti per sempre
oltre il tempo di questo momento.
Arrivo in fondo ai tuoi occhi quando mi abbracci e sorridi
se mi stringi forte fino a ricambiarmi l’anima questa notte senza luna.
Adesso vola tra coriandoli di cielo e manciate di spuma di mare.
Adesso vola.
Le piume di stelle sopra il monte più alto del mondo
a guardare i tuoi sogni arrivare leggeri.
Tu che sei nei miei giorni certezza, emozione.
Nell’incanto di tutti i silenzi che gridano vita
sei il canto che libera gioia, sei il rifugio, la passione.

 (Mentre dormi, Max Gazzè)