La Rivista Culturale

venerdì 15 ottobre 2021

"Le piume di stelle...a guardare i tuoi sogni arrivare leggeri"

 



Equilibri delicati.
Come le stelle e le lune proiettate accanto a un corpicino incredibilmente forte, pur nei suoi sessantadue centimetri di Vita che esplode di sorrisi incredibili.
Equilibri che si imparano e si consolidano, a volte si modificano e si affinano.
Perdersi e ritrovarsi in quel paio di occhi acqua di mare, un mare caraibico, che sa di spensieratezza e allegria.
Emozioni che si stratificano, sommandosi e fondendosi.
La manina che si aggrappa a pezzi di aria, che sta imparando movimenti più coordinati, tra le mille cose nuove da imparare in questo mondo.
Imparare a ricevere incondizionatamente amore e a offrirne altrettanto.
Imparare la bontà e l'onestà.
Imparare a donare, perché "ciò che dai è tuo per la vita, mentre quello che trattieni per te è perduto per sempre".
Imparare dei valori e farsene portavoce.
Quanti desideri, tutti per te, figlio mio.
Li conto sulle dita della mia fantasia, mentre le stelle ti cullano e ti traghettano nel mondo dei sogni incantati, regalandoti sonni a braccia distese, alte sopra di te, e col sorriso sulle labbra.

"Mentre dormi, ti proteggo.
Alla fine del mondo vedrai, 
i nostri sogni diventano veri".

venerdì 27 agosto 2021

"L'incanto di te, di te vicino a me."

 


L'ho ascoltata d'un fiato, questa poesia su note musicali. Gli occhi si sono sciolti, insieme al mio cuore, quando ancora la mia piccola enorme Vita che ora mi respira accanto era dentro di me.

Canticchio questa canzone mentre lo tengo tra le braccia, le sue iridi ancora indecise tra il blu e un grigio intenso che mi fanno innamorare ad ogni sguardo, a ogni suo concedersi ai miei occhi di mamma.

"L'incanto di te, di te vicino a me".

Un periodo che sto, che stiamo costruendo insieme, attraversandolo con una sensazione di stupore e meraviglia, imparando nuovi ritmi e creando nuovi riti, ora che la nostra casa si è arricchita di qualcosa di incredibile, di tanto semplice ed enorme, di una Vita che ha quel profumo unico, sa di Amore in un modo che non avevo mai sperimentato prima.

Scopriamo ogni alba sfumature di noi stessi attraverso lui, una creatura così piccola e indifesa ma allo stesso tempo capace di insegnarci a essere qualcosa di diverso, qualcosa di più.

Osservarlo nel sonno, in qualche sogno che sa di antico, con le smorfie buffe involontarie e quella manina che si stringe a pugno attorno al mio dito, un gesto che, senza rendersene conto, ci comunica tutto il suo aggrapparsi a noi, all'amore incondizionato che gli abbiamo dato e gli daremo ogni giorno dalla sua nascita in avanti. 

Un parto che ricordo, a distanza di poche settimane, con un sorriso dolce. Ripenso alla telefonata all'amica che, da Milano, ci tranquillizzava, dicendo di goderci quella serata speciale, tutta nostra, di meraviglia e dolore che sapeva di futuro, di un'attesa pronta a diventare il nostro dono enorme e prezioso. Le ore sono passate con movimenti ondulatori, con secondi che sembravano eterni e faticosissimi, con la notte che fuori dal vetro dell'ospedale lasciava spazio all'alba e lasciava spazio a te, alla tua Vita che dava un nuovo senso alle nostre.

Mi rivolgo a te, cucciolo d'uomo, perché vorrei raccontarti già le incredibili avventure che ho avuto la fortuna di vivere in questi poco più che trent'anni, perché nel tuo sonno innocente vorrei poterti cullare di leggerezza e sogni allo zucchero filato. Perché anche se non comprendi le mie parole, so che puoi sentire quello che provo per te. Perché ogni tuo risveglio mi riempie il cuore, e mi perdo a osservarti mentre ti stiracchi e ti prepari a ripiombare nei miei occhi e a scoprire nuovi pezzi di mondo.

E non sogno più nulla del Futuro, perché il mio Futuro sei tu, ogni istante che sto vivendo e ogni momento che verrà.




giovedì 29 luglio 2021

Coltivar...

 Un quadro nuovo appeso al muro.

A segnare un cambiamento imminente, quello stravolgimento che darà un nuovo senso alle abitudini, al solito vivere, con mille incognite che un po' spaventano e un po' caricano di sorrisi.

Questo luglio che sgocciola verso la fine è passato come una di quelle nuvole che abbiamo conosciuto così bene in queste settimane di acquazzoni improvvisi, un luglio che ha saputo rinfrescare corpi e pensieri soprattutto nella sua parte finale, mentre all'inizio mi ha regalato quel profumo di salsedine ligure di cui avevo bisogno, proprio come ogni anno.

Mi sembra surreale avere tutto questo tempo a mia disposizione, un tempo dell'attesa, un tempo apparentemente vuoto ma che è invece carico di riflessioni, emozioni nuove, respiri a ritmi più distesi. 

Negli ultimi nove mesi ho scoperto un sacco di cose di cui prima ero all'oscuro e mi sono stupita della velocità con cui si apprende una grande quantità di informazioni, quando queste interessano la vita di qualcosa che dipenderà totalmente da te. Nel frattempo, mentre scrivo queste righe, il mio piccolo terremoto si allunga arrivando a sfiorarmi il fianco, partendo dall'ombelico, e immaginarmi un corpicino di 3 kg rannicchiato dentro di me rinnova il mio senso di immenso stupore. Sento la sua energia che si sprigiona dal mio interno, in questo tutt'uno che ora siamo e che continueremo a coltivare in modo nuovo anche una volta che quegli arti ballerini conosceranno il mondo attraverso nuovi sensi,  non più filtrati da me.

Coltivar cultura, si intitola quel quadro appeso al muro. Una bambina innaffia fiori che sbocciano in libri, su uno sfondo brillante come il sole, raggiante come me, come noi, in questo momento così speciale di esistenza che si compie. Un augurio al nostro piccolino, affinché possa respirare fin dal primo giorno tutta la passione dei suoi genitori verso le Cose Belle della Vita.




mercoledì 23 giugno 2021

Gratitudine.

Ogni settimana che passa (o meglio, che vola!) aggiorno la pagina dedicata nel Diario della Gravidanza. Ci infilo dentro le sensazioni, le novità, i miei nuovi "sentire" (sia fisici, nel senso che dentro di me lo scalpiccio di manine e piedini è una spassosa compagnia, sia più astratti, una sorta di sesto senso che certe amiche mi hanno riconosciuto in alcune situazioni in cui ho fiutato preventivamente qualcosa che poi, in effetti, è successo). Insomma, l'aumentare della mia pancia coincide anche con un Benessere che invade ogni poro della mia pelle, anche in quei giorni in cui nonostante gli sforzi, non riesco a nascondere troppo bene quella camminata un po' più goffa, o quando per alzarmi dal letto rotolo su un fianco manco fossi un roll bon in pentola pronto a essere impiattato. 

Sarà che le incombenze (scolastiche e non) si sono fatte decisamente più lievi nell'ultimo periodo e quindi ho modo di passare più tempo in ascolto del mio corpo (e con il nuovo corpo che ospiterò felicemente ancora per qualche tempo!), ma mi sembra di essere già in una sorta di connessione con quell'esserino di 8 mesi che oramai ha preso forma dentro di me. 

I sogni a occhi aperti su come vivremo insieme il prossimo futuro sono tanti e coloratissimi, velati da qualche preoccupazione legittima data dall'inesperienza ma anche dalla consapevolezza che genitori lo si è, non lo si fa.

Intanto mi godo tutte quelle attenzioni che chi mi circonda nel quotidiano mi offre, lasciandomi sempre piacevolmente frastornata di sorrisi, belle parole, auguri sinceri... Amici vecchi e nuovi che mi stupiscono con regali inaspettati, gesti di affetto, piccole attenzioni. 

Un percorso che credevo fosse più privato e invece per fortuna no, non lo stiamo solo vivendo noi tre, in quanto famiglia, dato che anche chi ci circonda e ci vuole bene continua a esserci, anzi ancora più di prima in certi casi, nonostante l'ingombro di un pancione.

Ho approfittato di una breve vacanza, qualche settimana fa, facendo scorta di luoghi da custodire nel cuore per il futuro (colline senesi, che meraviglia!), e questo scatto credo possa racchiudere tutto il mio senso di Gratitudine che sto provando, in questo ricchissimo e incredibile periodo della mia Vita.




venerdì 7 maggio 2021

Il grande futuro.

 Un corpo che cambia, percettibilmente, giorno dopo giorno. 

I sorrisi degli altri che si fanno più dolci, domande delicate, rivolte a quella "nuova me" che sto imparando a conoscere anche io, nonostante ci conviva insieme da qualche mese, oramai.

Durante quest'anno (per ogni prof con anno non si intende quello solare, bensì la scansione scolastica a partire da ogni settembre!) non ho scritto molto qui, se non per esternare quel miscuglio torbido di emozioni malinconiche esploso dopo l'aver salutato la mia nonnina. 

Quello che è successo, tra quel novembre di nuvole interiori e questa primavera che si è affacciata timidamente, è stato un susseguirsi di Tutto che apparentemente ha il sapore di normalità.

Le lezioni - un po' in presenza e un po' a distanza -, la routine di lavoro, le poche occasioni di incontro con parenti e amici, quel Natale un più ristretto del solito, le vacanze senza viaggi, i libri che si accumulavano sul comodino pronti per essere letti spesso due o più alla volta... e poi quel pizzico di magia, quella stravolgente normalissima novità.

Descrivere quel momento lì, quello in cui scopri che la tua Vita non è più solo tua, ma indissolubilmente congiunta ad un'altra Vita, una che ancora non puoi sentire o percepire in alcun modo se non con quella parte primitiva, istintiva che scopri all'improvviso di avere, quel momento altro non è che una somma di tutti quegli istanti incredibili che hai collezionato nei tuoi primi trentun anni di vita.

E ritorna come uno tsunami tutto l'impeto del suo primo Ti amo, gli occhi si riempiono dei frammenti di gioia e di traguardi raggiunti, per amplificarli all'infinito in un unico attimo. Questo è quello che ho provato, insieme a lacrime e tremori di felicità, insieme alla voglia di gustarmi ogni minuto di quella sera lì, in cui abbiamo avuto la conferma che " Due " è un numero meraviglioso, ma l'avventura che ci avrebbe regalato quel " Tre " l'avremmo intrapresa con tutto lo stupore, la scoperta e l'entusiasmo che caratterizza ogni novità importante.

Più il tempo passa, più la consapevolezza si fa consistente, posso toccarla con mano negli oggetti che ci circondano e che impareremo a rendere nuova normalità, posso percepirla nelle domande degli altri quando mi chiedono "Come stai?" con un'inflessione più dolce, premurosa, perché moltiplicata.

Ci aspettano altri mesi, attese di cui godremo ogni aspetto, senza fretta, coltivando immaginazione e imparando a più non posso. 

E intanto, mentre termino la lettura di un romanzo che arriva come un pugno nella pancia, in quella pancia che mi fa sentire tutta la sua voglia di Vita, mi accorgo quanto questo titolo sia, meravigliosamente, anche nostro.

Il (nostro) grande futuro.