La Rivista Culturale

venerdì 7 maggio 2021

Il grande futuro.

 Un corpo che cambia, percettibilmente, giorno dopo giorno. 

I sorrisi degli altri che si fanno più dolci, domande delicate, rivolte a quella "nuova me" che sto imparando a conoscere anche io, nonostante ci conviva insieme da qualche mese, oramai.

Durante quest'anno (per ogni prof con anno non si intende quello solare, bensì la scansione scolastica a partire da ogni settembre!) non ho scritto molto qui, se non per esternare quel miscuglio torbido di emozioni malinconiche esploso dopo l'aver salutato la mia nonnina. 

Quello che è successo, tra quel novembre di nuvole interiori e questa primavera che si è affacciata timidamente, è stato un susseguirsi di Tutto che apparentemente ha il sapore di normalità.

Le lezioni - un po' in presenza e un po' a distanza -, la routine di lavoro, le poche occasioni di incontro con parenti e amici, quel Natale un più ristretto del solito, le vacanze senza viaggi, i libri che si accumulavano sul comodino pronti per essere letti spesso due o più alla volta... e poi quel pizzico di magia, quella stravolgente normalissima novità.

Descrivere quel momento lì, quello in cui scopri che la tua Vita non è più solo tua, ma indissolubilmente congiunta ad un'altra Vita, una che ancora non puoi sentire o percepire in alcun modo se non con quella parte primitiva, istintiva che scopri all'improvviso di avere, quel momento altro non è che una somma di tutti quegli istanti incredibili che hai collezionato nei tuoi primi trentun anni di vita.

E ritorna come uno tsunami tutto l'impeto del suo primo Ti amo, gli occhi si riempiono dei frammenti di gioia e di traguardi raggiunti, per amplificarli all'infinito in un unico attimo. Questo è quello che ho provato, insieme a lacrime e tremori di felicità, insieme alla voglia di gustarmi ogni minuto di quella sera lì, in cui abbiamo avuto la conferma che " Due " è un numero meraviglioso, ma l'avventura che ci avrebbe regalato quel " Tre " l'avremmo intrapresa con tutto lo stupore, la scoperta e l'entusiasmo che caratterizza ogni novità importante.

Più il tempo passa, più la consapevolezza si fa consistente, posso toccarla con mano negli oggetti che ci circondano e che impareremo a rendere nuova normalità, posso percepirla nelle domande degli altri quando mi chiedono "Come stai?" con un'inflessione più dolce, premurosa, perché moltiplicata.

Ci aspettano altri mesi, attese di cui godremo ogni aspetto, senza fretta, coltivando immaginazione e imparando a più non posso. 

E intanto, mentre termino la lettura di un romanzo che arriva come un pugno nella pancia, in quella pancia che mi fa sentire tutta la sua voglia di Vita, mi accorgo quanto questo titolo sia, meravigliosamente, anche nostro.

Il (nostro) grande futuro.