La Rivista Culturale

venerdì 27 agosto 2021

"L'incanto di te, di te vicino a me."

 


L'ho ascoltata d'un fiato, questa poesia su note musicali. Gli occhi si sono sciolti, insieme al mio cuore, quando ancora la mia piccola enorme Vita che ora mi respira accanto era dentro di me.

Canticchio questa canzone mentre lo tengo tra le braccia, le sue iridi ancora indecise tra il blu e un grigio intenso che mi fanno innamorare ad ogni sguardo, a ogni suo concedersi ai miei occhi di mamma.

"L'incanto di te, di te vicino a me".

Un periodo che sto, che stiamo costruendo insieme, attraversandolo con una sensazione di stupore e meraviglia, imparando nuovi ritmi e creando nuovi riti, ora che la nostra casa si è arricchita di qualcosa di incredibile, di tanto semplice ed enorme, di una Vita che ha quel profumo unico, sa di Amore in un modo che non avevo mai sperimentato prima.

Scopriamo ogni alba sfumature di noi stessi attraverso lui, una creatura così piccola e indifesa ma allo stesso tempo capace di insegnarci a essere qualcosa di diverso, qualcosa di più.

Osservarlo nel sonno, in qualche sogno che sa di antico, con le smorfie buffe involontarie e quella manina che si stringe a pugno attorno al mio dito, un gesto che, senza rendersene conto, ci comunica tutto il suo aggrapparsi a noi, all'amore incondizionato che gli abbiamo dato e gli daremo ogni giorno dalla sua nascita in avanti. 

Un parto che ricordo, a distanza di poche settimane, con un sorriso dolce. Ripenso alla telefonata all'amica che, da Milano, ci tranquillizzava, dicendo di goderci quella serata speciale, tutta nostra, di meraviglia e dolore che sapeva di futuro, di un'attesa pronta a diventare il nostro dono enorme e prezioso. Le ore sono passate con movimenti ondulatori, con secondi che sembravano eterni e faticosissimi, con la notte che fuori dal vetro dell'ospedale lasciava spazio all'alba e lasciava spazio a te, alla tua Vita che dava un nuovo senso alle nostre.

Mi rivolgo a te, cucciolo d'uomo, perché vorrei raccontarti già le incredibili avventure che ho avuto la fortuna di vivere in questi poco più che trent'anni, perché nel tuo sonno innocente vorrei poterti cullare di leggerezza e sogni allo zucchero filato. Perché anche se non comprendi le mie parole, so che puoi sentire quello che provo per te. Perché ogni tuo risveglio mi riempie il cuore, e mi perdo a osservarti mentre ti stiracchi e ti prepari a ripiombare nei miei occhi e a scoprire nuovi pezzi di mondo.

E non sogno più nulla del Futuro, perché il mio Futuro sei tu, ogni istante che sto vivendo e ogni momento che verrà.