Approfitto del riposo del guerriero (alias, il piccolo vichingo biondo da poco ufficialmente entrato nei due.. speriamo non troppo " terribili " !) per completare il reportage belga.
Eravamo rimasti alla nostra migrazione verso il nord, che speravamo trovare più soleggiato, anche grazie al vento-spazza-nuvole... buahaha, poveri illusi! Il primo giorno, complice il viaggio più lungo del previsto causa traffico, ci siamo limitati all'esplorazione del paese che ci avrebbe ospitato, Diksmuide. L'alloggio, trovato su airbnb, era veramente " a cozy place ", in perfetto stile nordico, anche se piuttosto ripido, dati i tre piani di scale (con bagno posizionato poco tatticamente in mezzo tra le due rampe!
Sistemazione delle valigie e si parte per un pranzo in ritardo alla ricerca di un posticino... entriamo in una locanda che vanta di essere la più antica della cittadina, affacciata sulla piazza molto ampia e che quel giorno accoglie un evento per bambini completamente gratuito a tema gonfiabili.
la piazza di Diksmuide senza gonfiabili |
Ora, lo spaesamento nel trovarsi di fronte a una decina di castelli/scivoli/grotte/torrette gonfiabili, fruibili gratis da chiunque è stato davvero forte, considerato che in Italia anche solo pensare di far salire tuo figlio su uno di quegli oggetti succhia-soldi ti svuota il portafogli... ebbene, lì, oltre al divertimento, offrivano kit da disegno a tutti con sacchette di tela piene di kiwi! Meraviglia, insomma.
Posa ummarell che scopriamo essere internazionale |
Un po' meno invece il pranzo, che ci è costato la bellezza di 60 euro per i soliti toast (oh, pardon, croque monsieur... 😒) e valanghe di insalata e patatine (decisamente sdoganate per uno Zeno che fino a quella vacanza non conosceva ancora la goduria del fritto sotto i denti). Comunque Diksmuide più che un pittoresco lungo-canale e qualche viuzza carina non è che offra, dato che è circondato da campi... e quindi siamo pronti a scoprire tutte le mete che da anni sogniamo di visitare.
Ah, una chicca che abbiamo proprio a pochi metri da casa è il beghinaggio: questo ampio cortile circondato da casette bianche tutte uguali, calato in una quiete senza tempo, ospitava donne, principalmente monache nei secoli passati, che si ritrovavano a vivere in questa comunità appena al di fuori del centro cittadino.
il beghinaggio di Diksmuide |
Programmiamo quindi di esplorare la città di Gand per il giorno successivo. La troviamo adorabile. Sul serio. Più di qualunque altro posto visitato: pittoresca, medievale, un po' altisonante in certi aspetti, ma proprio come piace a noi. E poi, zero turisti. Sarà che è principalmente un centro universitario e di domenica (per di più in estate) non è che pulluli di studenti... ma è piuttosto impressionante girovagare per le stradine senza folla.
In una piazzetta in cui sostiamo per acquistare un bel quadretto che vada ad arricchire la nostra parete dedicata ai viaggi incontriamo una mamma italiana con nonna e bimba al seguito e scambiamo quattro chiacchiere, con la considerazione che il fiammingo è proprio una lingua aspra e ostica (abbiamo abbandonato il francese nel sud del Belgio, qui tutto è scritto e detto in questo olandese un po' "sporco"e facciamo davvero tanta fatica a capirlo (santo google traduttore). Entriamo nella cattedrale di San Bavone che ospita il celeberrimo Polittico dell'Agnello Mistico, per poi fare altre tappe in punti panoramici nei dintorni.
interno cattedrale |
Per pranzo, stufi di mangiare sempre le solite cose, optiamo per una zuppa, in un localino vicino a uno dei tanti ponti che uniscono la città.
A un prezzo ben più stracciato del solito pranziamo in modo genuino con tanto di frutta e pane incluso. Con le pance riscaldate (ah sì, ovviamente anche quel giorno il sole non era dei nostri!) riprendiamo il cammino...
Attraversando ponticelli e ammirando imbarcazioni turistiche, decidiamo che Gand ci è proprio piaciuta (tanto che ci torneremo ancora qualche giorno dopo, per acquistare qualcosa che simboleggerà il nostro ufficiale "per sempre").
raro momento di sole! |
Il vento incontrato in entrambe è stato qualcosa di mai provato prima: nemmeno i 4 anni abbondanti di vita sarda mi hanno mai stordita con un'aria così portentosa (e il mio nervo del trigemino ringrazia...!)
Commissione Europea |
piazza centrale di Bruxelles |
Tappa ad ammirare gli interni del pub "delirium tremens" (quella con disegnato sull'etichetta l'elefantino rosa, per intenderci), sosta foto di fronte alla statuetta del Manneken Piss (un bimbetto che grazie al suo poderoso getto urinario spense un incendio, dicono), giro turistico nei due negozietti dedicati ai fumetti (qui patria dei Puffi e di Tintin!) e poi si torna verso zone più tranquille. Giretto al parco, con addirittura addosso solo una maglietta maniche corte e... adieu capitale!