La Rivista Culturale

domenica 6 novembre 2011

Grazia e Natura. Dal cielo in giù.

 C'è stato un periodo, qualche tempo fa, in cui tra le sei e le sette di sera perdevo gli occhi nel cielo.
Coi suoi minuti di tramonto spruzzava nel telo di aria che avvolge la terra un colore intenso, quasi artificiale..rosa di vita lo definirei, per la sua freschezza, per il suo brillare carico di dolcezza.
Non abbagliava, ma non era nemmeno malinconico.
Uscivo dalla porta di casa, e, voltandomi a sinistra, facevo un inchino al contrario, dal basso all'alto, una deferenza nei confronti di chi non smette di regalare visioni al confine col magico.

Da qualche giorno, invece, nessun elogio sale più al cielo.
Anzi, lo si disprezza per l'acqua che ci getta addosso impietosamente, liquido trasparente dalla potenza distruttrice, che fa esplodere la disperazione in chi sta sotto le nuvole e non riconosce più la sua casa, la strada che percorre ogni giorno a piedi, la sua città.
Ma che colpa ne ha, quel cielo che mi fa tanto appassionare per quanto è puro, per gli spettacoli che ci offre gratuitamente, che ogni tanto, come accade anche a noi uomini, si sfoga con lacrime che noi malediciamo.

Castigo per chi osa sfidare un ambiente non fatto su misura per palazzi a ridosso del mare e delle montagne. L'uomo lo sa, ma finché non è protagonista di un dramma, preferisce fingere di non esserne a conoscenza. Così scarica la responsabilità a un meteo ingiusto, a una tempesta che è buona solo a provocare danni, a chi di colpe non ne ha.

Ma la natura non potrà mai darsi limiti, la natura è irruenza, è cataclisma incessante, anche nei suoi minimi cambiamenti. Ne risente l'intero ecosistema.
Noi ci rendiamo conto solo delle sue più imoponenti modificazioni, ma se c'è una cosa che ci insegnano da subito, a scuola, è che il plancton, per quanto minuscolo sia, è fondamentale per la sopravvivenza di inte re specie marine.


"Ci sono due modi per affrontare la vita: lo stato di natura e lo stato di grazia."

In "Tree of Life", film che lascia perplessi i più, si ha un elogio delle due potenze che governano il mondo: Grazia e Natura.
Per l'uomo è facile seguire la pulsione più forte, quella che atavicamente ha sede in lui e ne guida le gesta che garantiscono la sua sopravvivenza.

Poi però esistono sentimenti più sottili degli impulsi, bisogni che trascolorano in "di più" coi quali dare arricchire la propria vita, che alcuni chiamano arte, altri amore, altri ancora "filosofia".

Io, che amo il sole quanto più illumina e riscalda, vorrei imparare a esercitare quel dono di cui troppo spesso si fa spreco, quel "di più" che mi permette di alzare gli occhi al cielo, e, nonostante la pioggia, ringraziare.

 ”Alla natura si comanda solo ubbidendole.” Francis Bacon






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