La Rivista Culturale

sabato 2 novembre 2024

Paris, pour deux.

Che regalo di compleanno, ragazzi. Non me lo sarei mai aspettata. Non così "presto" secondo i miei canoni di mamma bis. Eppure, mi ha stupita così, quel 16 settembre, un giorno come un altro non fosse che compivo 35 anni e mi son ritrovata in mano una busta insieme ai suoi 'auguri'. Andata e ritorno per Parigi, 4 giorni, nel ponte di fine ottobre. In che senso? eh, solo io e te. Incredulità, emozione, ma anche panico. Come facciamo coi bambini?! I nonni si son resi disponibili, non preoccuparti dice lui. Allatto ancora Adele, il sonno non è regolare, dipende troppa ancora da me... quasi litighiamo. Un momento che avrebbe dovuto essere di sola gioia e gratitudine si sta rovinando per un mix di paure irrazionali. Un mese e mezzo dopo quel giorno scrivo dalla camera di un hotel accanto alla metro Nation, mentre fuori si fa sera e forse ho scelto la brasserie per la cena, spulciando il web. Abbiamo macinato tantissimi kilometri dal nostro atterraggio a Parigi, due sere fa. Ci restano ancora un po' di ore, altri quartieri da esplorare, camminandoci dentro mano nella mano. Il naso all'insú lo abbiamo già regalato alla celeberrima Tour (che guarda caso spiegherò proprio lunedì durante la lezione di storia dedicata alla Belle Epoque!), una vista della città dall'alto ce la siamo regalata salendo sulla terrazza delle Gallerie Lafayette, anche se il cielo bianco di nebbia e nuvole si mangiava la testa di molti edifici (inclusa la Torre).
La passeggiata nel cimitero di Montmatre, proprio il primo di novembre, a leggere nomi più o meno famosi per celebrare la mia 'passione' per i luoghi di sepoltura (in attesa di visitare domani il celeberrimo Pere Lachaise), tra tombe importanti e altre in stato di abbandono. Attraversare la Senna, acqua verdastra solcata da crociere turistiche, per poi godere della vista purtroppo parziale della cattedrale di Notre Dame, ancora in ristrutturazione. Capitare poi, per caso (incredibilmente in questa vacanza riesco a non programmare ogni movimento con anticipo come son sempre stata abituata a fare, godendomi gli imprevisti del caso!) in un ristorante 'pettinato' e riuscendo a ordinare esattamente il piatto che avrei desiderato mangiare (nel caso specifico, una deliziosa vellutata alla zucca con un uovo alla coque nel mezzo), sorseggiando Sauvignon bianco.
Favolosi petit dejouner tipici, con croissant burrosissimi, le crepes salate per pranzo, una tappa da Angelina nell'ala Richelieu del museo più esteso al mondo. La cioccolata calda che ho versato nella tazza piena di panna dopo due ore di giro al Louvre è stata un'ottima scelta (ovviamente non economica, ma viziamoci un po' in questa fuga romantica!). Dipinti a non finire, sale enormi, quadri che si mescolano mandando in tilt gambe e occhi. Sculture che sai di aver studiato al liceo e te le ritrovi lì. Anche se, onestamente, i Musei Vaticani restano il miglior complesso museale visitato fino ad ora, a livello di opere ospitate e disposizione architettonica. Ad ogni modo realizzi di essere dentro al Louvre, labirinto artistico da cui dopo quattro ore vuoi evadere e tornare a respirare aria fresca e fame di nuovi luoghi da esplorare. Trovare un ex collega e chiacchierarci insieme mentre si arriva di fronte al Pantheon, fino ai giardini di Luxembourg, dove i bambini spingono nel mezzo della fontana barchette a vela coloratissime. Incappare in una libreria italiana e acquistare il souvenir per casa nostra, la stampa artistica di Parigi, realizzata da una'artista pugliese di cui scopriamo la storia, chiacchierando con le proprietarie del negozio. Giardini verdi, viali lunghissimi, metropolitana sempre a disposizione ma presa davvero poche volte rispetto all'itinerario percorso camminando. Un pensiero ai nostri bimbi in ottime mani, nonni santi che ci hanno permesso di godere appieno ogni attimo di quelli già vissuti in questi giorni e di quelli che ci attendono fino a domani. Perché nel frattempo le cose sono cambiate, da quel sedici settembre, che è stata la 'molla' per stabilire una routine del sonno funzionale per Adele, per la gioia e il riposo di tutti. Il tempo del riposo sta terminando, la 'siesta' sta per concludersi per ritornare a passeggiare nella città dell'Amore, non a caso scelta dal mio meraviglioso marito per sorprendermi ancora, dopo quasi 15 anni insieme. Come testomonia uno scatto sotterraneo prima di entrare al Louvre, sono proprio tanto felice.

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