La Rivista Culturale

sabato 16 settembre 2017

Un nuovo anno (in più)

Esattamente un anno fa pioveva.
Proprio come oggi.
Avevamo però la casa piena di trambusto, muri da imbiancare, mobili ricoperti da cellophane.
Poi la chiamata, il sedicisettembreduemilasedici.
Dovevo recarmi a scuola, la scuola alla quale mi avevano assegnato dopo la vittoria del Concorso, per prendere servizio.
Qui c'era allerta meteo, perché di solito se in Sardegna piove, lo fa con tutta l'anima e finisce per allagare mezza isola.
Allora sono andata, Googlemaps a condurmi per strade nuove e sperdute, tanta ansia dentro e la stessa quantità di gioia immensa.
Quella strada che mi sembrava infinita, e che mi sono poi abituata a percorrere, chilometro dopo chilometro per un lungo anno scolastico.
Incontrare colleghi e scambiare veloci sorrisi e consigli.
Ritrovare quei colleghi e conoscerne di nuovi, un anno dopo.
Le aule piccine che mi avevano accolta un anno fa, mi danno il bentornata oggi come stanze amiche.
Decoriamole, personalizziamole, rendiamole vive, dico ai miei musini.
Perché loro sono il motivo per cui questo lavoro mi fa straripare di felicità e gratitudine.
Pur con tutte le incognite nelle quali sicuramente inciamperò, i momenti di difficoltà.
Ma quanto sono belli, mentre crescono, questi boccioli di donne e uomini del futuro.
E quanto sanno far emozionare, quando entri in classe con un anno in più e loro ti accolgono cantandoti TANTI AUGUUURI A TEEEE...TANTI AUGURI PROFDILIBEEERTIIII...

Dunque buon anno in più a me e a tutti noi.

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