La Rivista Culturale

sabato 10 agosto 2024

Dai 2 ai 3.

Eccoli arrivati, i meravigliosi tre. Dopo quelli che vengono definiti i terribili due. Che poi, tanto terribili non sono stati, siamo onesti. Certo, botte di fatica in certi momenti, un po' di sconforto quando la sintonia sembrava spezzarsi per scoprire poi che si era solo incrinata per imparare a sistemarsi e radicarsi meglio. Cominciare l'avventura della sezione primavera imparando a stare con i coetanei, senza la presenza costante di chi è stato con te ogni giorno fino a quel settembre, quando alla mamma aumentava sempre più un pancione che forse stavi iniziando a comprendere. La chioma bionda cresceva, insieme a te, alla tua fantasia, al vocabolario che si continua ad arricchire ogni giorno di più. Il primo gennaio hai conosciuto la tua sorellina, che hai festeggiato portando alla tua mamis delle brioches per inaugurare una nuova vita in 4 oltre al nuovo anno appena cominciato. E allora, ripercorriamo, in disordine, i nostri punti fermi di questi 365 giorni, cominciati festeggiandoti con una cena in famiglia seguita dalla trasmissione in prima serata del tuo amato Barbiere di Siviglia, che hai seguito per tutto il primo atto tenendo gli occhi incollati allo schermo. Ti sei appassionato agli Avengers grazie a un libro a fumetti, coltivando al contempo la passione per la mitologia grazie a decine e decine di volumi che arricchiscono la tua personale libreria. E intanto, il tempo veniva scandito da momenti preziosi. Le tue prime costine, addentate con grande passione durante una grigliata. La gita al parco della preistoria con tuoi due amici del cuore, biondissimi come te. Le fedi che ci hai portato, il 9 settembre, ed eri un po' emozionato anche tu, nonostante non stessi capendo esattamente quello che succedeva alla tua mamma e al tuo papà. Hai imparato ad arrampicarti su rocce e pareti, e ad appassionarti alle tue piccole scalate. Il cappello da cuoco chef per cucinare insieme, sulla tua torre. I biscotti che hai "fregato" a babbo Natale, nonostante li avessi preparati apposta per lui. Le foto, ovunque lo trovassimo, nel mese di dicembre, a tutti i signori barbuti col vestito rosso e un sorriso bonario. Il primo giro in giostra, con occhi sbarrati per l'emozione. I mille giochi dei supereroi, dei pirati e degli indiani. I primi cartoni della Disney visti per intero. Il ballo di San Vito a ripetizione, in auto, mentre ti accompagnavo a scuola. I centomila baci e gesti di affetto che non trattieni mai, per fortuna nostra. La tua prima volta sulla neve. "Zeno, con la Z di Zorro!!" quando devi correggere qualcuno che non capisce subito il tuo nome. La fine del tuo percorso alla sezione primavera, che ricordiamo spesso elencando compagni, maestre e giochi con la canzone della Buonanotte. Le storie che inventi e racconti (e che noi trascriviamo per poi lasciarle in eredità alla tua sorellina). Il primo morso al cioccolato. Il primo parco avventura. "È una buona idea, vero?" quando proponi qualcosa dopo averci pensato per un po'. Il codino che hai afferrato al tuo terzo giro in giostra, e il tuo sorriso soddisfatto che ne è seguito. Gli elenchi mentre passeggiamo in montagna: dei personaggi della mitologia greca, dei personaggi delle fiabe e di quelli de Lo Hobbit, altra grande passione. I tuoi piedi che si sollevano da terra durante una discesa con la balance bike, con cui hai imparato a prendere confidenza. Le scarpe che non sono già quasi più numero 27. I tuoi "scusa mamma" sinceri e consapevoli. I fiori che ci regali. Lo spettacolo teatrale della Ciambella addormentata e quello dei burattini. La raccolta delle fragole durante una passeggiata di una mattina dedicata esclusivamente a te. "Mamma sei la mia amata" e mi prendi le mani per ballare col sottofondo di musica da liscio. Il tuo modo di aiutare, sistemando in casa, pulendo le stoviglie e apparecchiando. Gli occhi che brillano quando si può guardar qualche puntata di George, in TV. Le contrattazioni con le quali cerchi di convincerci a patteggiare per ottenere qualcosa. Chiederci scusa a vicenda, quando ci rendiamo conto di aver esagerato. E gli abbracci stritolosi. La tua capacità di condividere. La prima baby dance, ballata con enorme trasporto in uno sperduto paesino di montagna una sera d'estate, prima di mangiare i runditt. Le mani a coppa, per bere l'acqua dalle fontanelle. I primi 500 MT di dislivello in salita sulle tue gambe, senza lamentarti mai. La discesa, per mano, dopo aver assaggiato tutti i dolci del rifugio. La tua adorazione per i camerieri (tanto che quelli con cui poi entri in sintonia, ti fanno pure provare a portare al tavolo le nostre ordinazioni). Tu che correggi chi ti dice "bella bambina", specificando "sono maschio!" tratto in inganno dal codino biondo un po' vichingo. "Passamela che la tengo in braccio!" riferito ad Adele. I tuoi meravigliosi sorrisi scioglicuore. In un anno è successo tutto questo e molto di più. Ma il privilegio di essere la tua mamma durerà, per fortuna, durerà tutta la vita.

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