La Rivista Culturale

martedì 18 maggio 2010

"e anche quando si gelava, con la Luna già cambiata."

Quella Roulette Russa,
che il proiettile può schizzar fuori
o rimanere al sicuro, nella rivoltella.
Quel lancio di dadi
tra le mani di un Destino
che non ha polsi nè dita per decidere la faccia che si mostrerà sul tavolo.
Quella penna tra le dita
che si anima al contatto con la pagina senza righe da seguire,
primo respiro di vita di cui saranno impregnate parole, le mie.
Questo turbinio di proiettili e dadi e frasi
mentre le altalene restano vuote, a dondolare a un vento senza la voglia di portare ancora l'estate.
Può suonare una chitarra,
con le rive di un bosco in cui il tempo dimora senza invecchiare mai,
può suonare ricordi che non riciclerò
può spargere nell'aria le tracce coi riflessi BluCobalto
per quei treni durano qualche secondo,
e le coccinelle non sanno ancora se saranno in grado di volare,
in quel giorno che le attende.
Immergersi senza annegare in un oceanomare di vissuto,
percependo ancora qualche accordo di una chitarra
che, lo sai, suona ancora.
Anche adesso che quella cera non se ne andrà mai
nonostante le candele siano state spente,
mentre qualche vita si riavvolgeva in u
n Replay.
Può suonare un silenzio
con un abbraccio che ti stupisce,
un abbraccio senza artigli,
che sa di pulito, e ti dimostra che puoi fare a meno degli aculei per proteggerti,
perchè adesso non serve più.
Improvvisamente,smettere
di allungare la mano per accostarsi a stelle preconfezionate,
nessuna distanza dai desideri,
continuo realizzarsi
di un presente caleidoscopico.

Lasciandomi cadere senza esitazioni
in un paio d'occhi cristallini,
per impararne il linguaggio.


2 commenti:

  1. ... Le coccinelle che non sanno se saranno in grado di volare...
    Non saprei proprio a chi è rivolta...
    Giuly, da brividi anche questa...
    Complimenti sinceri.
    Baci

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  2. ... Ma tu coccinella sei orgogliosa.
    Tu coccinella voli da una parte all'altra senza alcun ritegno e rispetto.
    Un po'di là.
    Un po'di qua.
    Ancora di là.
    E poi non si sa...

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