La Rivista Culturale

venerdì 21 maggio 2010

. a line in the Dirt .


a mia volta mi fido del mondo, non ti dico le botte che prendo..
non c'è modo di starsene fuori da ciò che lo rende tremendo e stupendo..
la canzone è rimasta nel vento, le sorprese che fa il firmamento..
...per il cielo è un po' presto,
per l'inferno non c'è posto,
per qualcuno è solo buio pesto!
A mia volta non smetto di andare
anche se non si sa ancora dove..
a mia volta invecchio alla svelta
perché non rinuncio a una certa illusione!
..una faccia che sembra destino
ed un vecchio che torna bambino
e traguardi che sono partenze
e un tramonto che sembra mattino!
C'è una linea sottile.. fra la voglia e il piacere..
fra la noia e il bicchiere..
c’è una linea sottile fra aspettare e scoppiare..
cosa pensi di fare?
Da che parte vuoi stare?

-Ligabue, La Linea Sottile-


non sono solo muri o barriere a dividere.
Bastano linee, fili senza spessore, che coloriamo con le scelte e le indecisioni.
Sottilissime e taglienti, queste linee che non sorreggono nessun acrobata, per quanto abile.
Nonostante a volte ci si convinca che quel solco divida due terreni che appaiono una sinonimia, mentre in realtà le due superfici sono zolle di mondi lontanissimi.
Non è "tanto è lo stesso", scegliere l'aldilà o l'aldiqua della linea.
è un atto di responsabilità.
Mettendo in gioco, anche se "gioco" non è, tutto quello che fa parte di te, dalle piccole incertezze ai grandi punti fermi.
Decidere un "prima" e un "dopo", gustandosi quel frangente di "mezzo" che, proprio perchè effimero, dura un battito di ciglia. O una notte intera.
Parlo di chi, come me, ha tentato più volte il mestiere dell'equilibrista.
Che emozioni, a stare sospesI senza suolo su cui inciampare.
Senza trappole in cui cadere.
Con la luna sempre più vicina.
Poi il filo ondeggiava e tutto quello che l'attimo prima sembrava unico piacere esplodeva in millemila scintille che si disperdevano senza direzione.
All'improvviso nessuna luna, nessuna vertigine.
Allora mi mettevo alla ricerca di qualcuno che sapesse quello di cui non-parlavo, che come me poteva aver assistito a quella deflagrazione, lo cercavo intrappolato in una voce di qualche canzone.
Lì dentro ne ho trovata tanta, di compagnia. Di consigli e carezze.
Mi proteggevano in una delle due terre che la linea separava con tanta precisione.

Bastavano quei minuti di musica per sapere dove mi trovassi.
Non raccolgo più le scintille oggi, un oggi che non corrisponde a nessuna data, piuttosto a un luogo.
Oggi la guardo, quella linea sottile, la individuo con chiarezza e con un sorriso, perchè credo proprio di aver scelto il mio posto.


"I drew a line into the dirt
And dared her to step right across it
And she did."

"Ho disegnato una linea nella polvere,
l'ho sfidata ad attraversarla,
e lei l'ha fatto."

-a line in the dirt, Eels-


1 commento:

  1. Giuly... ho i brividi... e visti i 28 gradi che ci sono fuori, credo che siano per quello che hai scritto.
    Questa è dedicata a te stessa, a me, alla Je e alle persone che come noi hanno fatto le equilibriste... cadendo e rialzandosi in piedi, continuamente...
    Ieri sera sono caduta di nuovo, ma mi sono già rialzata.
    Senza graffi, nè ferite... solo con un ricordo in più da mettere in quella borsa dell'Ikea.
    Ti voglio bene... e grazie... di essere così

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